Come l’Italia ha vinto il medagliere degli Europei di atletica per la prima volta, segnando una svolta epocale.
L’Italia ha vinto il medagliere degli Europei di atletica. Mai, nemmeno nei pensieri più reconditi e nelle fantasie sognanti tipiche dei bambini, avremmo immaginato che la nostra Nazionale avrebbe vinto la rassegna continentale della regina dello sport. Gli azzurri sono stati semplicemente stellari nei sei giorni di gara allo Stadio Olimpico di Roma, firmando quella che è a tutti gli effetti una delle imprese per eccellenza della storia dello sport tricolore.
Un trionfo inatteso e storico
Ergersi a padroni del Vecchio Continente in una disciplina di così elevata concorrenza e ricca di specialità è estremamente complicato, ma ormai l’Italia è diventata una potenza assoluta e ha ampiamente meritato questa apoteosi in casa a meno di due mesi dalle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo aver alzato al cielo la cara, vecchia, mitica Coppa Europa (ok, Europeo a squadre) soltanto dodici mesi fa, gli azzurri alzano l’asticella e si impongono nel medagliere della 26ma edizione di questa manifestazione agonistica.
Risultati da record e momenti indimenticabili
L’Italia ha conquistato 11 medaglie d’oro, 9 argenti e 4 bronzi, per un totale di 24 podi. Sono numeri da record: in precedenza, l’Italia non era mai andata oltre cinque ori e dodici medaglie complessive, traguardi entrambi raggiunti a Spalato nel 1990. Sempre in Croazia venne raggiunto il miglior piazzamento della storia nel medagliere: quarto posto alle spalle di Germania Est, Regno Unito e Unione Sovietica, a emulare quanto successo a Praga nel 1978, quando si chiuse dietro a URSS, Germania Est e Germania Ovest.
Entrano nell’albo dei ricordi lo show di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, la spallata di Leonardo Fabbri nel getto del peso, lo sprint di Marcell Jacobs sui 100 metri davanti a Chituru Ali, la magia di Lorenzo Simonelli sui 110 ostacoli, l’assolo di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia a precedere Valentina Trapletti, l’affondo di Yeman Crippa nella mezza maratona con Pietro Riva alle spalle (con annesso sigillo di squadra), la strepitosa doppietta di Nadia Battocletti su 5.000 e 10.000 metri, la bordata di Sara Fantini nel lancio del martello, l’apoteosi della 4×100 maschile.
Memorabili anche gli argenti di Alessandro Sibilio (400 ostacoli) e Mattia Furlani (salto in lungo), oltre a quelli di Filippo Tortu (200 metri), Larissa Iapichino (salto in lungo) e della 4×400 mista. I bronzi sono andati al collo di Francesco Fortunato (20 km di marcia), Zaynab Dosso (100 metri), Catalin Tecuceanu (800 metri) e Pietro Arese (1500 metri). L’Italia succede nell’albo d’oro al Regno Unito, che si era imposto nel 2022 e nel 2018, mentre nel 2016 fece festa la Polonia. Nella storia hanno vinto soltanto Unione Sovietica, Germania (sia unificata che Est), Regno Unito, Francia, Polonia, Russia e Svezia.